Il colesterolo ha un ruolo fisiologico importante ed è essenziale per una buona salute.
E’ prodotto dal fegato ed è presente in tutte le cellule dell’organismo. Oltre alla quota prodotta normalmente dal corpo, il colesterolo può essere introdotto dall’esterno con l’alimentazione.
Due sono i tipi di colesterolo: LDL (il colesterolo “cattivo”) e HDL (il colesterolo “buono”), che prendono il nome dalle proteine che lo muovono nel sangue. Lipoproteine a bassa densità (LDL) sono quelle che portano il colesterolo a tutti gli organi, mentre sono HDL, ovvero ad alta densità, quelle che lo portano al fegato, dove viene eliminato.
Innalzamenti dei livelli del colesterolo LDL – quello “cattivo”, trasportato da lipoproteine a bassa densità - anche quando lievi o moderati, possono aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.
La probabilità di andare incontro ad alti livelli di colesterolo “cattivo” è associata all’età, al sesso e alla storia familiare, fattori su cui non si può intervenire. I fattori “controllabili” più comuni che contribuiscono al colesterolo alto sono legati allo stile di vita (tabagismo, consumo eccessivo di alcolici e alimentazione non equilibrata).
È pertanto evidente l’importanza di mantenere i livelli di colesterolo LDL sotto controllo, adottando uno stile di vita sano e una dieta equilibrata anche in coloro che presentano un rischio relativamente basso.
Una dieta sana è ricca di frutta, verdura, cereali integrali e pesce. Sì ai grassi insaturi (come l’olio extravergine di oliva), no ai grassi saturi e idrogenati. In particolare, frutta, verdura e alimenti con un basso contenuto di grassi apportano potassio e abbassano la pressione arteriosa. È consigliato moderare il consumo di sale riducendone le quantità da 3 a 5 grammi al giorno. Gli integratori a base di riso rosso, berberis aristata, fitosteroli, acidi grassi polinsaturi, B-glucani e carciofo possono favorire il controllo del colesterolo.
Un po' di movimento tutti i giorni aiuta a contrastare la sedentarietà. È consigliato praticare attività aerobica almeno 5 giorni a settimana, per 30 minuti se moderata, o per 15 se più intensa. E’ utile mantenere i muscoli in movimento, per esempio facendo una camminata o un giro in bicicletta o ancora svolgendo i lavori domestici o attività di giardinaggio.
Smettere di fumare ha chiari benefici sul rischio cardiovascolare complessivo e in particolare sui livelli di HDL (colesterolo “buono“) che aumentano in assenza di fumo. È necessario, però, prestare attenzione al possibile aumento di peso quando si smette di fumare.
La circonferenza addominale dovrebbe essere inferiore a 94 cm negli uomini e inferiore a 80 cm nelle donne. Una riduzione del peso corporeo, anche se modesta, migliora il quadro lipidico e influenza favorevolmente gli altri fattori di rischio cardiovascolare. È consigliato, pertanto, limitare l’assunzione di cibi ipercalorici e ridurre l’apporto calorico giornaliero di 300-500 kcal al giorno.
Per evitare che l’alcol danneggi l’organismo non bisogna superare le quantità consigliate: gli uomini possono consumare fino a 2 bicchieri di vino al giorno (20 g), mentre le donne non più di 1 bicchiere (10 g). L’alcol dovrebbe essere evitato, invece, da chi ha i trigliceridi alti.
Uno dei rimedi farmacologici più prescritti in assoluto sono le statine. Recentemente negli USA sono state ampliate le fasce di pazienti a cui vengono consigliati
La loro efficacia è indubbia nei casi in cui colesterolo alto dipende da cause endogene, di fatto andrebbero prescritte solo a persone con alto rischio d’infarto o ictus.
Resta da valutare il motivo per cui in realtà vengono prescritte con grande facilità non appena il colesterolo totale supera appena la soglia dei 200, spesso senza valutare se esistano alternative, ad esempio correggere l’alimentazione.
Infatti va rilevato che l’uso di queste sostanze non è privo di effetti collaterali, a volte anche fortemente debilitanti: prima di tutto si segnalano problemi muscolari. Le statine, oltre a bloccare la produzione di colesterolo, bloccano anche enzimi che presiedono alle attività muscolari, con conseguente perdita di tessuto muscolare, dolore e intorpidimento delle estremità, infiammazioni a tendini e legamenti.
Le cellule muscolari morte liberano una sostanza, la mioglobina, che a sua volta può causare problemi a livello renale. Altre problematiche causate dalle statine possono colpire il fegato (infatti vengono fatte controllare spesso le transaminasi in chi fa uso regolare di statine), si può verificare un aumento della glicemia e conseguente aumento del rischio di diabete, talvolta si sono rilevati anche problemi cognitivi.
Le interazioni con altri farmaci ne aumentano facilmente la tossicità (pensiamo agli anziani che assumono contemporaneamente farmaci cardioattivi o contro l’artrite…)
Un rimedio nutraceutico particolarmente valido è il riso rosso fermentato con Monascus Purpureus (un lievito) che aiuta a mantenere in maniera fisiologica i valori normali di colesterolo.
Il riso rosso fermentato è considerato un integratore alimentare, da assumere in capsule e da evitare in gravidanza, allattamento o in concomitanza con farmaci ipolipemizzanti.
Tra i gemmo-derivati si possono usare in associazione
uno un quarto d’ora prima di pranzo e l’altro prima di cena.
Tra i fitoterapici più efficaci si distinguono la tintura madre di Carciofo, di Fumaria, di Tarassaco e di Aglio. Una tisana che coadiuvi l’azione di altri rimedi può essere composta da Cardo Mariano, Rosmarino e Zenzero fresco.