Che l'esercizio fisico fosse una panacea contro molti mali si sapeva da tempo, ma oggi il sistema sanitario nazionale britannico potrebbe renderlo addirittura prescrivibile, come un vero e proprio farmaco. Secondo il quotidiano Guardian, sarebbe al vaglio uno studio da 12,7 milioni di sterline (circa 15 milioni di euro) per valutare i risultati della prescrizione sportiva e il suo impatto sulla riduzione dell'onere delle cure. I medici di base potrebbero, quindi, prescrivere gli sport all'interno di un programma di attività che non prevedono l'assunzione di farmaci e il cui obiettivo è di ridurre il carico sul sistema sanitario complessivo.
Uno dei rimedi farmacologici più prescritti in assoluto sono le statine. Recentemente negli USA sono state ampliate le fasce di pazienti a cui vengono consigliati
La loro efficacia è indubbia nei casi in cui colesterolo alto dipende da cause endogene, di fatto andrebbero prescritte solo a persone con alto rischio d’infarto o ictus.
Resta da valutare il motivo per cui in realtà vengono prescritte con grande facilità non appena il colesterolo totale supera appena la soglia dei 200, spesso senza valutare se esistano alternative, ad esempio correggere l’alimentazione.
Infatti va rilevato che l’uso di queste sostanze non è privo di effetti collaterali, a volte anche fortemente debilitanti: prima di tutto si segnalano problemi muscolari. Le statine, oltre a bloccare la produzione di colesterolo, bloccano anche enzimi che presiedono alle attività muscolari, con conseguente perdita di tessuto muscolare, dolore e intorpidimento delle estremità, infiammazioni a tendini e legamenti.
Le cellule muscolari morte liberano una sostanza, la mioglobina, che a sua volta può causare problemi a livello renale. Altre problematiche causate dalle statine possono colpire il fegato (infatti vengono fatte controllare spesso le transaminasi in chi fa uso regolare di statine), si può verificare un aumento della glicemia e conseguente aumento del rischio di diabete, talvolta si sono rilevati anche problemi cognitivi.
Le interazioni con altri farmaci ne aumentano facilmente la tossicità (pensiamo agli anziani che assumono contemporaneamente farmaci cardioattivi o contro l’artrite…)
Un rimedio nutraceutico particolarmente valido è il riso rosso fermentato con Monascus Purpureus (un lievito) che aiuta a mantenere in maniera fisiologica i valori normali di colesterolo.
Il riso rosso fermentato è considerato un integratore alimentare, da assumere in capsule e da evitare in gravidanza, allattamento o in concomitanza con farmaci ipolipemizzanti.
Tra i gemmo-derivati si possono usare in associazione
uno un quarto d’ora prima di pranzo e l’altro prima di cena.
Tra i fitoterapici più efficaci si distinguono la tintura madre di Carciofo, di Fumaria, di Tarassaco e di Aglio. Una tisana che coadiuvi l’azione di altri rimedi può essere composta da Cardo Mariano, Rosmarino e Zenzero fresco.